Per sbirciare un angolo di Giappone a Torino, vi porto a casa di Sayaka Nishimura: un loft su due livelli con due terrazzi e vetrate che affacciano sul fiume.
Uno dei primi loft in città
Si tratta di una delle prime realtà torinesi trasformate in loft, in tempi in cui di loft si sentiva parlare solo a New York e non ancora in territorio sabaudo.
La particolarità di questo ex stabilimento sono le campate, interamente in cemento armato, che oggi ritroviamo internamente negli appartamenti e nei corridoi. La ciminiera, conservata e inglobata nel progetto, spicca fiera all’interno del complesso.
Il suo è un loft incredibilmente accogliente, armonioso e luminoso, un po’ come lei, che mi accoglie con estrema gentilezza. Piano piano mi mostra il suo nido, desiderato, costruito e immaginato insieme al marito Enrico.
Zona giorno e cucina circondate da enormi vetrate sfociano su un ampio terrazzo che affaccia sulla Dora. Le chiedo come mai la scelta di un loft:
Per puro caso! Avevamo deciso di cambiare casa, le nostre piante stavano diventando sempre di più – ad oggi 186! – e avevano bisogno di più luce… Siamo stati a Open House, lì abbiamo visitato questo complesso. Ce ne siamo innamorati subito!
Sayaka, ex architetto, attualmente giornalista e organizzatrice di eventi, giapponese di nascita e italiana d’adozione, ha progettato il suo loft con una richiesta precisa: il bagno giapponese e una vera area interamente dedicata alla tradizione abitativa del suo paese di origine. Si trattava di una condizione imprescindibile, al punto che:
Se la sua realizzazione non fosse stata possibile, non avrei mai comprato questo loft.
Il piano superiore da cui si accede attraverso una scala in ferro battuto, è la zona che richiama l’Oriente: tatami a terra, un tavolo basso e dei cuscini per le cene con amici preparate da Sayaka. Una zona giorno che si trasforma in stanza per gli ospiti, spostando il tavolino e srotolando i materassi. Come mi spiega Sayaka, l’arredo giapponese è super versatile! Proseguendo in fondo, troviamo il desiderato bagno giapponese: una bellissima vasca in bambù dove rilassarsi e il tipico sgabello in legno a fianco.
Un po’ di tradizione giapponese
Come vuole la tradizione giapponese, prima ci si lava con una doccia e una volta puliti ci si immerge nella vasca da bagno. Nello stesso modo l’acqua non verrà sprecata e verrà utilizzata per rilassarsi da tutta la famiglia (prima i bambini poi le mamme e infine gli uomini). Il ciclo del riutilizzo non finisce qui: l’acqua viene anche usata per bagnare le piante e lavare i panni. Niente si spreca in una casa giapponese, né gli spazi né l’acqua!